Venerdì 3 maggio, alle ore 21, presso Casa Cini, in via Boccacanale di Santo Stefano, si terrà un importante incontro dal titolo L’EUROPA CHE VOGLIAMO, occasione propizia per ragionare, in modo pacato e costruttivo, sul futuro dell’Europa, traendo spunto dal Manifesto di Retinopera, una rete nazionale a cui aderisce la maggior parte delle associazioni promotrici.
L’evento, organizzato da Azione Cattolica, ACLI, AGESCI Zona di Ferrara, Ferrara Bene Comune, Movimento Federalista Europeo, MASCI, Rinascita Cristiana, Salesiani Cooperatori e Confcooperative Ferrara, vedrà gli interventi di Giorgio Anselmi, presidente nazionale del Movimento Federalista Europeo, di Matteo Bracciali, responsabile Affari Internazionali delle Acli nazionali, e di Nicolò Pranzini, membro del Comitato europeo dell’Organizzazione mondiale dello Scautismo. Modera l’incontro Guglielmo Bernabei, presidente di Ferrara Bene Comune.
L’intento è quello di riflettere insieme, dato l’avvicinarsi delle prossime scadenza elettorali, su come l’Europa possa, oggi, rappresentare il comune interesse dei popoli, che tenga conto delle aspirazioni, dei sogni, dei drammi delle persone e delle comunità. Un’Europa della dignità e della libertà, nella quale la cittadinanza europea si eserciti responsabilmente nei luoghi di partecipazione, dibattito e conoscenza, anche valorizzando le nuove forme di comunicazione digitale. Un’ Europa del valore umano del lavoro, e del lavoro per tutti, in particolare dei giovani. Un’Europa che dia vita a programmi mirati di formazione ed educazione alla cultura e al rispetto dei diritti umani e sociali, nella quale la sovranità condivisa appartenga al popolo europeo, chiamato ad esercitarla attraverso istituzioni veramente rappresentative. Occorre che l’Europa diventi una forza protagonista a livello globale in sintonia con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e gli Accordi di Parigi sul clima, protesa a rinnovare i principi fondativi del progetto europeo in tema di dignità del lavoro, in special modo per i giovani, con misure di formazione, accompagnamento e sostegno.
In questo senso è fondamentale comprendere anche come le comunità locali, e in primo luogo i Comuni, possano fare sentire la propria voce presso le istituzioni europee, progettando e valorizzando strumenti di raccordo e di partecipazione, affinché nessun contesto territoriale, piccolo o grande che sia, si senta lasciato solo.
E’ di primaria importanza il coinvolgimento delle associazioni di base, ed in particolare di quelle giovanili, per edificare, con pieno spirito di servizio, una politica che sappia coniugare la volontà di miglioramento della qualità della vita con la dignità umana e con il rispetto dei diritti.
L’impegno è quello di costruire una Europa lontana dall’odio e dalle paure, consapevole del proprio passato, comprese le tragedie della sua Storia, ma protesa al futuro con fiducia, senza pregiudizi e discriminazioni. Una Europa che favorisca lo sviluppo di reti, di aggregazioni e di cooperazione tra associazioni ed espressioni della società civile, quali strumenti per il rafforzamento di un’identità europea pacifica e solidale, insieme alla definizione comune di ruoli, funzioni e prerogative delle istituzioni locali.
Retinopera-Europa-che-vogliamo-GENNAIO-2019-DIVULGABILE-DAL-08.02.19