FERRARA: COSTRUIRE NEL PRESENTE, PER L’AVVENIRE

Noi dobbiamo essere, in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire. – Vittorio Bachelet

Questo documento nasce dai tavoli di confronto e approfondimento promossi da un gruppo di associazioni cattoliche di Ferrara (AC, ACLI, AGESCI, Ferrara Bene Comune, MASCI, Movimento Rinascita Cristiana, Salesiani cooperatori) all’interno del progetto Noi per la città. Per una cittadinanza responsabile

Dopo l’incontro introduttivo alla sala Estense, nell’ottobre del 2018, alla presenza dei presidenti nazionali di AC e ACLI, si sono svolti i laboratori che hanno coinvolto i partecipanti su tre temi da noi considerati prioritari per la nostra città oggi: Lavoro ed economia, Famiglia e società, Sviluppo sostenibile e ambiente.

L’obiettivo era quello di elaborare un contributo di riflessione e proposte da offrire ai candidati sindaci. 

Gli incontri, aperti alla partecipazione anche di chi non era appartenente al mondo associativo, hanno visto il confronto tra posizioni differenti, dimostrando l’importanza del processo di dialogo tra opinioni diverse anche all’interno del mondo cattolico. Questo è un primo frutto dell’iniziativa. Ci siamo inoltre cimentati con la complessità dei problemi e, insieme, con la loro dimensione concreta elaborando proposte e soluzioni. Proprio il confronto con la complessità ci fa essere consapevoli del limite del nostro esperimento, ma anche della grande  responsabilità del compito di chi amministra una città. 

La campagna elettorale evidenzia contrasti, strumentalizza conflitti e problemi in vista della vittoria elettorale. Il bene comune chiede invece di amministrare operando scelte e risolvendo problemi nell’ottica della promozione dell’intera comunità, in una prospettiva che sia aperta al futuro non solo immediato. 

Per questo servono le energie di tutti, amministratori e cittadini, maggioranza e opposizione, energie locali e nazionali. E uno sguardo aperto sull’Europa e sul mondo! 

E’ il nostro augurio per la nostra città e per i suoi futuri amministratori.

Il documento è scaricabile in PDF qui http://bit.ly/noiperlacitta

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Siamo scout, siamo Europa

Quando B.-P. fondò lo scautismo, il nostro pianeta era sull’orlo di un’ecatombe. La Grande Guerra fu la negazione dei nostri princìpi, e i suoi tonanti appelli erano chiari: le potenze si fronteggiavano su più fronti, ma le guide e gli scout, proprio loro, erano chiamati a costruire sulla Terra la vera Città di Dio. I numerosi decenni che non hanno visto conflitti in Europa nascono anche da lì.

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La scelta di accogliere

Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica.
don Lorenzo Milani

Dal 25 al 28 aprile si è tenuto a Bracciano, il 45° Consiglio generale AGESCI. E’ l’organo legislativo dell’Associazione, che si riunisce una volta l’anno per deliberare sui temi di indirizzo associativo. Hanno partecipato circa 350 capi scout provenienti da tutte le regioni d’Italia, tra cui una rappresentanza anche dalla Zona di Ferrara.

Durante il Consiglio generale è stato redatto e poi approvato all’unanimità, un importante documento sul tema dell’accoglienza, eccolo:

La-scelta-di-accogliere_CG-2019-per-stampa

Oppure in PDF da scaricare e stampare: http://bit.ly/lasceltadiaccogliere

La notizia originale è sul sito Agesci nazionale ma il documento è troppo bello e importante per non trovare spazio anche nel nostro sito di Zona.

L’Europa che Vogliamo

LEuropa-che-vogliamo

Venerdì 3 maggio, alle ore 21, presso Casa Cini, in via Boccacanale di Santo Stefano, si terrà un importante incontro dal titolo L’EUROPA CHE VOGLIAMO, occasione propizia per ragionare, in modo pacato e costruttivo, sul futuro dell’Europa, traendo spunto dal Manifesto di Retinopera, una rete nazionale a cui aderisce la maggior parte delle associazioni promotrici.

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Camminare secondo lo Spirito

Corre Maria di Màgdala, dopo la scoperta della tomba vuota, va ad avvisare Simon Pietro e il discepolo amato da Gesù. Anche i due discepoli iniziano a correre, per raggiungere il prima possibile quel sepolcro scavato nella roccia che, da posto di tristezza e di sconforto, diviene in quel mattino del primo giorno della settimana luogo della fede.

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