La propria libertà la si conquista giorno per giorno: o si agisce come si pensa, o si finisce a pensare come si agisce: non poteva iniziare più provocatoriamente il Convegno scout dedicato alle capo e ai capi della Zona di Ferrara, tenutosi domenica 17 marzo presso il Seminario.
Parole forti quelle pronunciate da don Giovanni Barbareschi, scomparso qualche mese fa, l’ultima Aquila Randagia ad aver fatto ritorno al Padre. Con i suoi coraggiosi fratelli scout, durante il Fascismo, si era ribellato alle ingiustizie. Vinsero loro.
E non è un caso che l’incontro sia stato inaugurato dalle parole di uno scout ribelle alla politica del suo tempo. Lo scautismo cattolico ha infatti lo scopo di formare le cittadine ed i cittadini di domani, amorevoli verso il prossimo e verso Dio.
Una sfida non scontata, affrontata grazie alle preziose testimonianze di due ospiti: Silvia Peretto – di Agire sociale – e Daniele Lugli – attivo nel Terzo settore – . Tra analisi della realtà giovanile e riflessioni sulle passate vicende politiche e sociali, le considerazioni non potevano prescindere dalla carta di identità della nostra associazione, il Patto associativo, che prevede una sezione apposita dedicata alla nostra Scelta Politica. Rileggendolo, emergono impetuose le prese di posizione che siamo chiamate e chiamati ad assumere, per poi testimoniare, a coloro che educhiamo, le nostre scelte.
“L’egoismo […] ha tanta parte in quello che facciamo […]. Ma diventa dannoso […] proprio quando è cieco […]. E, se ragioniamo, il nostro interesse e quello della cosa pubblica, insomma, finiscono per coincidere”. Così tuonava il partigiano Giacomo Ulivi, nella sua Lettera agli amici. Il suo monito sia sempre vero, specialmente per chi come noi è chiamato in prima persona all’educazione politica delle nuove generazioni.
Arduo, certo, ma pur sempre una Bella fatica.
Ivan Fiorillo